Parlando nel corso di un’intervista con il quotidiano polacco “Reczpospolita”, il numero uno dei gruppi Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, si è lasciato andare su alcuni temi molto importanti per il futuro del costruttore del Lingotto.
“E’ inutile lanciare nuovi modelli quando il mercato è difficile. Il 2011 per Fiat sarà un anno di transizione. Stiamo preparando un’offensiva per il 2012”, ha dichiarato il manager italo-canadese. 2012: guarda caso lo stesso anno in cui è prevista la commercializzazione dei suv Alfa Romeo e Jeep nello stabilimento torinese di Mirafiori.
Marchionne continua poi la sua intervista parlando del marchio Lancia, dicendo che il futuro della casa è legato alle sorti commerciali della nuova Ypsilon, che come previsto sarà presentata al prossimo Salone di Ginevra (3-13 Marzo). La nuova city-car di Lancia entrerà a far parte del combattuto segmento B, acquistando così le cinque porte, mentre Marchionne vuole “produrne 100’000 all’anno” e dichiara di avere “grandi aspettative per questo modello: è una gran macchina. Questa vettura deve essere perfetta sotto ogni suo aspetto. Sappiamo che l’unione tra la stilistica italiana e la qualità polacca è positiva, un esempio lampante è la Fiat 500”.
In seguito, il giornalista polacco fa
notare a Marchionne che nell’impianto di Tychy ci sono rimasti male perché la prossima generazione della Panda sarà prodotta nello stabilimento di Pomigliano. Il numero uno del Lingotto risponde: “Tychy produrrà un’auto Lancia di un nuovo segmento, da cui dipende gran parte del futuro del marchio, le sembra poco?”
Marchionne poi ribadisce la sua intenzione a non voler cedere Alfa Romeo, ed aggiunge che sarebbe ben felice di “poter acquistare qualche cosa”.
Infine, il CEO di Fiat e Chrysler parla anche della 500, che proprio questo mese verrà prodotta in 1’000 unità negli stabilimenti messicani di Chrysler. A pieno ritmo, lo stesso impianto sarà in grado di produrre circa 120’000 esemplari annui di 500, metà dei quali saranno destinati ai mercati di Brasile e Cina, mentre l’altra metà arriverà sui mercati nord-americani.