Nella giornata di ieri, l’amministratore delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, in occasione della presentazione presso la borsa di Milano di Fiat SpA e Fiat Industrial, derivanti dallo scorporo di Fiat Auto (clicca qui per maggiori informazioni), ha dichiarato che il costruttore del Lingotto potrebbe arrivare a detenere oltre al 50% di Chrysler già prima dell’offerta pubblica per la vendita d’azioni programmata per quest’anno.
Queste le parole del manager italo-canadese:“Penso sia possibile, non so se è probabile,ma è possibile che andremo oltre al 50% se Chrysler decidesse di andare sul mercato nel corso del 2011”. Lo stesso Marchionne aggiunge poi: “Qualora succedesse, ci sarà di certo un vantaggio”.
Il numero uno del Lingotto ha poi detto che una fusione tra Fiat e Chrysler non è assolutamente in programma e che, molto probabilmente, la quotazione in borsa del gruppo Chrysler avrà inizio nel corso della seconda metà dell’anno.
Attualmente Fiat è in possesso del 20% del gruppo statunitense, quota fissata in accordo con l’amministrazione Obama, venuta in soccorso di Chrysler a seguito della presentazione del piano industriale il quale prevede obbiettivi ben precisi.
Secondo gli accordi, il costruttore torinese potrebbe acquistare un ulteriore 15% grazie alla costruzione di un motore di piccole dimensioni, capace di percorrere circa 40 miglia con un gallone. Naturalmente, il motore di cui si sta parlando è il 1.4 MultiAir costruito proprio negli Stati Uniti, a Dundee.
L’ulteriore 16% (che permetterebbe a Fiat di raggiungere il 51% del gruppo Chrysler) molto probabilmente deriverà dalla rinegoziazione del prestito con i Governi di Canada e Stati Uniti, la cui scadenza è fissata per il 2013.